Spesso, da adulti, si pensa al periodo dell’infanzia e dell’adolescenza come ad una sorta di “paradiso” e a un’età sostanzialmente serena.
Ma non è solo l’età “dell’oro”…
il nostro intervento
A partire da un’attenta valutazione della problematica portata in consultazione, il percorso prevede generalmente il coinvolgimento del bambino o dell’adolescente e dei suoi genitori, rivolgendosi quindi anche all’ambiente sociale nel quale egli è inserito (genitori, insegnanti, gruppo dei pari, ecc.).
Con il Bambino
L’intervento psicoterapico in età evolutiva assume spesso una forma pedagogica-formativa e prevede la Promozione delle competenze. Ma non solo. Gli incontri col bambino saranno per lui un’occasione preziosa per esprimere ed elaborare il suo disagio e trovare modalità per lui migliori per affrontare le situazioni problematiche.
Con l’Adolescente
Nel caso di adolescenti, considerate le necessità di autonomia e “svincolo” dalle figure genitoriali, tipiche di questa età, il percorso di sostegno sarà prevalentemente centrato sul ragazzo, successivamente a un iniziale colloquio con i genitori.
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Nel corso del loro percorso di crescita, impegnati nelle numerose “sfide” fondamentali per l’acquisizione dell’autonomia (passando bruscamente dall’identificazione fusionale con i genitori alla separazione dalle proprie figure genitoriali di riferimento), i più giovani possono manifestare comportamenti che spesso mettono in allarme, o in difficoltà, i genitori.
E ancora, l’ingresso a scuola, il confronto e l’integrazione con il gruppo dei pari, le trasformazioni corporali, l’adattamento alle varie regole sociali, sono solo alcuni esempi delle principali e più importanti “battaglie” che i bambini si troveranno ad affrontare.
Ciò che è determinante è come questi cambiamenti vengono affrontati e superati. Infatti, laddove si verifichino difficoltà di risposta a tali richieste, possono iniziare a svilupparsi disagi emotivi che non trovano un’espressione attraverso le parole, quanto, invece, attraverso sintomi, disturbi del comportamento e reazioni emotive.
Ogni comportamento problematico del bambino, per quanto possa essere faticoso da gestire per le persone che lo circondano e che cercano di prendersi cura di lui, è sempre segno di un disagio interiore che il bambino non riesce ad esprimere diversamente.
Non sempre i genitori riescono a capire che cosa abbia suscitato tali reazioni, accorgendosi di avere bisogno del parere di uno specialista: ciò non deve essere vissuto come un fallimento o come una debolezza, ma, anzi, al contrario, è un segno di grande forza da parte degli adulti rendersi conto che, in quel momento particolare, non sono in grado di affrontare la situazione da soli.